Oggi è il giorno in cui te ne parlo.

I jeans hanno una storia molto antica: si dice esistano dal 1567 e che la parola jeans sia stata scelta per descrivere il tessuto duro e resistente utilizzato dai marinai italiani genovesi per i loro indumenti.

Durante il corso della storia, il tessuto jeans è rimasto per arrivare fino ai giorni nostri

Come però sappiamo, il jeans è un capo molto complesso, con moltissimi dettagli e ciò lo rende ostico a chi cuce per sé.

Per cucire un capo di alto livello sono necessarie diverse macchine specifiche che non sono, ahimè, a disposizione del grande pubblico.

Ciò nonostante, ho deciso di imbarcarmi in questa avventura innanzitutto per testare le mie conoscenze, scoprire un terreno inesplorato, ma soprattutto dare una possibilità all’indumento pantaloni, che da tanto tempo avevo messo da parte per cucire prettamente abiti.

Il risultato di questa riscoperta mi ha aperto le porte dell’inizio della soddisfazione.

Poter creare un capo partendo da zero è sinonimo di una vasta conoscenza, poichè significa che hai il controllo completo su tutto il processo produttivo: scelta del tessuto, del design, dei fili e del tipo di lampo da utilizzare, quale fodera scegliere per le tasche anteriori, che tipo di disegno cucire sulle tasche posteriori, che lunghezza dare all’orlo della gamba, che tipo di orlo fare, insomma, ogni scelta dipende dai tuoi gusti.

Ho iniziato dal creare il cartamodello sulle mie misure, con in mente una linea precisa.

Vita alta e gamba affinata sono stati i due punti fermi nella visione del mio jeans.

Fra queste scelte, però, c’è il rischio di perdersi e non vedere la fine del jeans.

Se non hai le idee chiare, sarà molto complesso concludere in maniera soddisfacente il tuo progetto.

C’è la probabilità che una volta cucita l’ultima impuntura, il tuo jeans non ti piaccia più, portandoti a pensare di aver gettato al vento il tuo tempo.

Nonostante il totale delle scelte alle quali ti mette davanti la creazione di un jeans, io sono felice di averlo cucito.

A fine 2023, momento in cui scrivo questo articolo, siamo in una situazione mondiale abbastanza peculiare che ci riguarda sia come esseri umani che come consumatori di moda.

Da una parte le problematiche ambientali, come l’utilizzo delle risorse naturali e artificiali da parte di aziende di moda e lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal mondo fast fashion, e dall’altra parte la possibilità di cambiare il modo di acquistare e “vivere” la moda, come dirigersi verso acquisti di capi vintage, acquistare capi creati nuovi per durare nel tempo o anche rammendare i capi già in nostro possesso, senza essere schiav* della comunicazione o dei trend della moda.

Tenendo a mente le variabili delle quali ti ho parlato poco fa, sono soddisfatta di questo jeans, anche se presenta delle criticità delle quali ti parlerò più in dettaglio la prossima volta.

Ne sono contenta perchè mi ha permesso di scegliere il capo più giusto per me, secondo i miei gusti e le mie necessità.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi a riguardo. Lasciami un commento qui sotto e dimmi se ti va cosa ne pensi.

Se hai voglia di vedere quello che mi sono cucita per me le scorse volte, lo trovi qui!

Nuovo cartamodello DNDC: Atena, la blusa raglan

Ciao, alla prossima!

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Immagine di copertina: Nicoletta Valdisteno Fotografia

Autore

Sarta per passione. Pompelmo rosa e cedrata lover. Benvenut*!

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